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Parole, opere e segni escatologici del Corpo di Cristo:
la sua esistenza e la sua missione. La Chiesa peregrinante

di Carmelo Dotolo

La vicenda della Chiesa quale spazio per l'evento storico della salvezza e liberazione si presenta con un'originalità che, sin dagli inizi, ha provocato le culture e le domande fondamentali dell'esistenza umana. La sua novità nasce dall'essere dentro il tempo e lo spazio, in una dimensione che rinvia a qualcosa d'altro dalle situazioni storiche, perché costituita in relazione al progetto di Dio di essere compagno di strada per ogni uomo e donna. In tal senso, la Chiesa non è frutto di un'improvvisazione, né prodotto di una necessità contingente, ma è una realtà indispensabile per la storia dell'umanità che ricerca la verità e il senso del suo pellegrinare. Essa è testimone del già e del non-ancora della storia della salvezza, nel cui orizzonte l'esperienza della fede trova la sua verità più profonda. Si trova a questo livello, l'intuizione, sigillata dal Concilio Vaticano II, dell'essere-segno da parte della Chiesa, segno che esprime il mistero della comunità ecclesiale(1), la cui origine abita nell'evento della Trinità, «dall'intima unione con Dio e dall'unità di tutto il genere umano» ( Lumen Gentium 2). La Chiesa, icona della Trinità, è una realtà «non riducibile alle coordinate della storia, del visibile e del disponibile»(2). Nell'affermare che la Chiesa ha una origine trinitaria, il Vaticano II ha proposto un modo rinnovato di comprendere l'identità della comunità ecclesiale: essa abita la storia con la consapevolezza che il suo compimento è teso all'avvento di Dio già iniziato con l'evento della risurrezione di Gesù Cristo, ma non ancora realizzato compiutamente. «La chiesa costituisce in terra il germe e l'inizio del regno» ( Lumen Gentium 5). « La chiesa prosegue il suo pellegrinaggio fra le preoccupazioni del mondo e le consolazioni di Dio annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga» ( Lumen Gentium 8). Ma come si manifesta il mistero della Chiesa? E qual è il suo compito nel contesto culturale contemporaneo ?

1 Ricomprendere le origini

«Il mistero della chiesa si manifesta nella sua fondazione » ( Lumen Gentium 5). Vale a dire nell'evento Gesù Cristo. «La chiesa incomincia ad esistere con la fede nella risurrezione. Da quando alcuni uomini si sono trovati uniti nella fede nella risurrezione di Gesù di Nazaret crocifisso, e hanno atteso il promesso compimento del Regno di Dio e la manifestazione del Risorto nella gloria, da quel momento c'è pure la chiesa»(3). E' questa la novità che ha dato vita al cristianesimo, la cui missione nel mondo si comprende a partire da due indicatori. Da un lato, il kerygma , l'annuncio di una notizia che spiazza le attese dell'uomo e della cultura. Dall'altro, l'esigenza di un'evangelizzazione che si è confrontata con differenti contesti culturali e religiosi, i quali hanno condotto le comunità cristiane delle origini a verificare la rilevanza e la credibilità del Vangelo. E' all'interno di questo percorso che si configura quel processo di inculturazione della fede, nel quale assumono valore decisivo due elementi: l'affermazione della peculiarità della rivelazione come verità che dà a pensare nell'assunzione delle culture(4) e il ruolo testimoniale della Chiesa, sin dalle origini portatrice di un progetto incoativamente rivoluzionario(5). L'unicità dell'esperienza pasquale che ha sigillato il cammino di comprensione della particolarità storico-salvifica di Gesù di Nazareth, non solo ha avviato un'ininterrotta riflessione teologica, ma ha anche alimentato la prassi missionaria. Essa ha indicato come l'impatto del Vangelo abbia operato una certa rottura o, comunque, ha reso   problematici gli universi simbolici culturali e religiosi con cui l'uomo ha nutrito la sua ricerca. «Come comunità di quegli uomini che credettero all'avvento della salvezza escatologica in Gesù di Nazaret, i cristiani non si trovarono di fronte a un ambiente areligioso [...] essi si trovarono posti di fronte a una molteplicità di religioni che esigevano necessariamente una presa di posizione. [...] Questa polarità è un dato storico, che da un lato è basato sull'appello di Gesù alla conversione e alla fede ( Mc 1,15), dall'altro non svaluta ostentatamente la realtà della religione antica come decadenza, malgrado alcune sue singole degenerazioni, per poter così disegnare l'ascesa del cristianesimo su un fondo oscuro. Mentre il processo di distanziamento dal giudaismo, malgrado lo stretto legame alla radice (cf. Rm 11, 18), degenerò in una crescente polemica e la caduta di Gerusalemme e del tempio apparve come un castigo di Dio, col "paganesimo" religioso del mondo greco-romano fu intavolata una sottile discussione dalle notevoli conseguenze»(6).

In virtù della coscienza dell'alterità escatologica del Vangelo(7), il cristianesimo si è proposto come prospettiva radicale e unitaria sull'uomo, sulla storia, sul mondo, dando forma ad una cultura, e ad uno stile di vita di cui la Chiesa è segno. Il motivo di ciò sta nel riferimento alla memoria di Gesù Cristo che ha alimentato il desiderio delle comunità cristiane di condividere la possibilità di un senso nuovo della vita: «Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (1 Gv 3,14). Ciò è stato possibile in forza della scoperta della singolarità di Gesù che risiede nella forma unica e impensabile di essere-con gli uomini e le donne. In altre parole, nell'evento della kenosi , che ha segnato definitivamente il volto della storia. Da questa angolatura, si comprende come la forma dell'identità cristiana, cui ogni uomo può accedere, è memoria vivente e rischiosa della vocazione al futuro dell'umanità, ma anche anticipazione che attesta una possibilità: quella di essere, pur nella provvisorietà escatologica, una delle risposte alle questioni che albergano nell'esperienza della vita.


(tutto il testo è disponibile in formato pdf)

Note:

1. Cf. A. ANTÒN,   Lo sviluppo della dottrina sulla Chiesa nella teologia dal Vaticano I al Vaticano II , in L'ecclesiologia dal Vaticano I al Vaticano II , La Scuola, Brescia 1973, 27-34; A. ACERBI , Due ecclesiologie. Ecclesiologia giuridica ed ecclesiologia di comunione nella "Lumen Gentium" , EDB, Bologna 1975; A. ANTÒN , Ecclesiologia postconciliare: speranze, risultati e prospettive , in R. LATOURELLE (ed.), Vaticano II: bilancio e prospettive venticinque anni dopo (1962-1987) , I, Cittadella Editrice, Assisi 1987, 360-388
2. B. FORTE , La chiesa icona della Trinità , Queriniana, Brescia 1984, 16.
3. H. KÜNG , Chiesa , Queriniana, Brescia 1972, 76.
4. Cf. quanto scrive G. LAFONT , Orientamenti per la teologia del terzo millennio , in Hermeneutica 1999, 51: «La Tradizione è forse la storia, non ancora conclusa, di questi incontri successivi del messaggio cristiano con le culture, delle interpretazioni che ne sono risultate, delle istituzioni che hanno visto la luce, in maniera tale che il Vangelo assume e riforma le culture, ma tale anche che queste ne mettono in risalto degli aspetti che sarebbero restati ignorati se questa lunga storia nel tempo non avesse avuto luogo».
5. Cf. P. SEQUERI , Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale , Queriniana, Brescia 1996, 557-590; S. PIÉ -NINOT , La Teologia Fondamentale. «Rendere ragione della speranza» (1Pt 3,15) , Queriniana, Brescia 2002, 617-648.
6. P. STOCKMEIER , La Chiesa di fronte alle sfide della storia , in in W. K ERN - H.J. POTTMEYER - M. SECKLER (edd.) , Corso di Teologia Fondamentale 3 Trattato sulla Chiesa , Queriniana, Brescia 1990, 144. Osserva P. ROSSANO , Vangelo e cultura. Note per un incontro tra il Vangelo e la cultura contemporanea , Paoline, Roma 1985, 27: «il rapporto del Vangelo con la cultura è antico quanto il cristianesimo e fu affrontato già dalle prime generazioni cristiane, venendo a contatto con il mondo greco-romano. Era normale che i neofiti si interrogassero: fino a che punto condividere i modi di vivere e di pensare della società che ci circonda?».
7. Su questa linea interpretativa cf. R. PENNA , Gesù Cristo salvatore: cristologia e sue implicanze missiologiche , in G. COLZANI - P. GIGLIONI-   KAROTEMPREL ( ed .), Cristologia e Missione oggi , Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2001, 364-372.