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Secolarismo e nichilismo in Fides et ratio
di Carmelo Dotolo

E' difficile stabilire se il nichilismo costituisca l'ineluttabile destino di un pensiero che ha dichiarato la sua allergia metafisica(1) o sia la dichiarazione dell'insuccesso di una ragione che ha preferito abitare i territori dell'irrazionale nei quali "l'esistenza è solo un'opportunità per sensazioni ed esperienze in cui l'effimero ha il primato" (FR, 46). E' certo, però, che il teorema nichilistico chiama in causa la domanda filosofica fondamentale relativa al senso dell'essere e all'interna giustificazione dell'esistere. Senza enfatizzare una moda apologetica che vede nel nichilismo l'essenza stessa dell'Occidente, è innegabile il fatto che esso ha aperto all'interno della comprensione della storia una ferita che non riguarda tanto una delle possibili interpretazione dell'essere, quanto quella interpretazione dell'essere che conduce alla negazione dell'essere e al suo oblio(2). Il che se da un lato dice impossibilità e "indimostrabilità del nichilismo dogmatico"(3), dall'altro richiama l'urgenza della radicalità dell'interrogare e il da-dove   della problematicità dell'esperienza e del reale. Al tempo stesso, però, l'emergenza di una fluida fenomenologia del nichilismo che oscilla da una connotazione antimetafisica ad un orientamento a-metafisico, mentre lascia trasparire la difficoltà di una sua comprensione univoca, sembra indicare il proprium   del nichilismo nella difficoltà conoscitiva ostruita nell'incontro con un'a(A)lterità.

In tal senso, l'ipotesi che la genalogia del nichilismo rimandi al dilemma della identità della modernità non è improbabile, specie nel rifiuto del principio di eteronomia(4) che dichiara inadeguati gli scenari teologici e antropologici con cui l'uomo si è autocompreso. In altri termini, il nichilismo ha sancito, radicalizzandola, quella crisi che afferisce alla stessa autolegittimazione della modernità sospesa tra il non riconoscimento della propria origine e la ricerca di una identità stabile. Una crisi che sull'enfasi dell' emancipazione ,   teorizza una dottrina del sospetto che ha eroso in radice la possibilità di assumere quadri fondativi di tipo teologico, metafisico e anche antropologico.

E' in questo contesto che l'enciclica individua le radici del nichilismo. Nella drammatica separazione tra fede e ragione (cf FR, 45-47) si sono create le premesse per un divorzio lacerante che confina la ragione nella controfigura di se stessa, il razionalismo, e la fede in un fideismo alienante(5). La conseguenza è nella progressiva modificazione dei punti di riferimento e orientamento che inaugura una filosofia della storia basata sulla logica del progresso, che ben presto, però, ha mostrato segni contraddittori nella trasformazione del reale e nella disperazione della verità. Tale aporia è alla base dell'epoca post-moderna (cf FR, 91). Nell'avvertire l'inconsistenza dei grandi racconti della modernità, il postmoderno(6) ha operato un indebolimento della razionalità, creando quell'effetto di spaesamento teoretico ed etico legittimante l'indifferente validità di molteplici Weltanschauungen . Non è causuale che nella difficoltà di una transizione epocale, prevalga l'uso/abuso del prefisso post , quasi a rimarcare il bisogno di congedarsi da modelli interpretativi ritenuti deseueti. Pur in una accezione euristica(7), la postmodernità esprime il sintomo di una sospensione (forse apparente) di criteri conoscitivi della realtà, suggerendo quel politeismo di princìpi che rappresentano una sosta vietata nel territorio metafisico. Per questo, sebbene il termine nichilismo rimandi alle controversie che connotano la genesi dell'idealismo tedesco(8), è solo nel Novecento che emerge come problema per il pensiero, nel momento in cui la sua forza devastante e inquietante si esplicita come "il rifiuto di ogni fondamento e la negazione di ogni verità oggettiva" (FR, 90). Il nichilismo, dunque, appare come cifra(9) del moderno e del postmoderno.


(tutto il testo è disponibile in formato pdf)

Note:

1. Cf W. WELSCH, Postmoderne un Postmetaphysik , Philosophisches Jahrbuch 92 (1985) 116-122;   J. HABERMAS, Nachmetaphysisches Denken. Philosophische Aufsätze , Frankfurt a.M., 1988, 36-42.
2. Si vedano le osservazioni di A. MOLINARO, Interpretazione del nichilismo , in ID (ed.), Interpretazione del nichilismo , Roma 1986, 7-13. Per un inquadramento globale cf G. PENZO, Il nichilismo da Nietzsche a Sartre , Roma 1984; S.GIVONE, Storia del nulla , Roma-Bari 1995; F. VOLPI, Il nichilismo , Roma-Bari 1996. V. POSSENTI, Terza navigazione. Nichilismo e metafisica , Roma 1998.
3. W. WEISCHEDEL, Il Dio dei filosofi. Fondamenti di una teologia filosofica nell'epoca del nichilismo , III, Genova 1994, 226. Di tale impossibilità cf anche K. JASPERS, Psicologia delle visioni del mondo , Roma 1950, 332.
4. W. KASPER, Teologia e Chiesa , Brescia 1989, 155-182; G. LAFONT, Dio, il Tempo e l'Essere , Casale Monferrato 1992, 5-19.
5. Cf le indicazioni di H.J. POTTMEYER, La costituzione Dei Filius , in R. FISICHELLA (ed.), La Teologia Fondamentale. Convergenze per il terzo millennio , Casale Monferrato 1997, 19-39.
6. Per un approccio al postmoderno cf G. PENATI, Contemporaneità e postmoderno. Nuove vie del pensiero? , Milano 1992; G. COCCOLINI, Postmoderno , Rivista di Teologia Morale 105 (1995) 129-152.
7. L'analisi operata da Giovanni Paolo II circa l'incertezza dell' ubi consistam della postmodernità è emblematica. Scrive al n. 91: "La nostra epoca è stata qualificata da certi pensatori come l'epoca della «post-modernità». Questo termine, utilizzato non di rado in contesti tra loro molto distanti, designa l'emergere di un insieme di fattori nuovi, che quanto ad estensione ed efficacia si sono rivelati capaci di determinare cambiamenti significativi e durevoli".
8. E' un dato acquisito l'insorgenza del nichilismo nella questione dell' Atheismusstreit   del 1799 e della polemica jacobiana espressa nella Lettera a Fichte (F.H. Jacobi's Werke, III: Jacobi an Fichte , Leipzing 1821, 1-60). Cf M. IVALDO, Nichilismo e realismo , Per La Filosofia 34 (1995) 18-31.
9. Su ciò E. BERTI, Nichilismo come cifra del moderno? Le tradizioni alternative , in C. GALLI (ed.), Logiche e crisi della modernità , Bologna 1991, 23-42.